Nata nel 1941, anno in cui il Podestà di Andezeno concede a Melchiorre Balbiano il permesso di vendere vino e uve. E lui, fino ad allora mediatore di uve della zona, finalmente può dedicarsi alla sua grande passione, l’uva. In un periodo difficile ma anche di ripresa economica come il dopoguerra, incontra la sua amata, e insieme al secondogenito Francesco dà l’avvio all’attività produttiva, la cui sede operativa è rimasta la stessa che ancor oggi ospita la famiglia e l’azienda.
Francesco segue e aiuta il padre, e studia conseguendo la laurea in chimica; ma quando deve decidere quale direzione dare alla sua vita, non ha dubbi, e prosegue la strada di famiglia.
Francesco dà una svolta radicale all’attività, curando personalmente una serie di lavorazioni di ristrutturazione della struttura, e rinnovando anche le tecniche e gli strumenti di lavorazione in cantina.
La scuola albese da cui attinge e la collaborazione con il Prof. Gerbi della Facoltà di Agraria dell’ Università di Torino gli permettono di migliorare la conoscenza e applicare nuovi approcci lavorativi per riuscire ad “addomesticare” il vitigno Freisa, che naturalmente presenta delle caratteristiche non facili alla lavorazione.
Oggi il primogenito di Francesco, Luca, porta aventi e gestisce l’Azienda di tradizione familiare.
Continua a seguire la produzione vinicola, promuove l’attività del Consorzio di Tutela del Freisa e delle Colline Torinesi di cui è Presidente, e prosegue la preziosi alla collezione che si ritrova nel Museo Balbiano, visitabile in Azienda: un intero piano della casa è dedicato al Museo delle Contadinerie, un vero tuffo nel passato per scoprire oggetti di uso quotidiano del ‘900; un altro gioiello, anch’esso visitabile, è il Museo del Giocattolo Antico, che diviso tra giochi di maschietti e femminucce, ci permette una totale immersione nel divertimenti e nei passatempi dell’infanzia, e raccoglie più di 600 pezzi che coprono un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni 50.
Ultimo e più recente progetto che ha visto Luca protagonista e promotore al 100% è il reimpianto del Vigneto di Villa della Regina in Torino.
Originario del 1600, conta oggi quasi 1 ettaro di superficie, con un reimpianto iniziato nel 2003.
E’ non solo uno straordinario esempio di vigneto urbano, che con altre importanti città europee quali Parigi, Vienna e Stoccolma ha dato vita ad un Club dei Vigneti cittadini, ma conta anche il primato a livello mondiale come estensione.