Chi non ha testa mette Bioca

Chi non ha testa mette bioca

Quante volte abbiamo pensato che le nostre idee vanno dette, proclamate, rispettate, ma soprattutto difese.

Quante volte abbiamo capito che la convinzione, la determinazione, persino l’ostinazione sono un pregio; quella forza che ci permette di andare avanti, di proseguire, di mettere in atto progetti difficili, complicati, un po’ folli.

Ci vuole testa. Anzi, ci vuole una bella testa. Anzi, ci vuole una testa bella dura.

Acquistare quella che un tempo era una falegnameria in Langa, e progettare un posto proprio; avere già in mente come sarà, e seguire mano a mano i lavori mentre si segue la vendemmia, e la famiglia, e l’impegno quotidiano. Ma l’obiettivo è chiaro, e a testa bassa si va avanti. Il sogno è poter finalmente lavorare il tesoro che la terra ci offre in un posto che sia nostro, che ci appartenga e che sia fatto a nostra misura. Un posto in cui troviamo tutto quello che ci serve e ci fa stare bene.

La caparbietà aiuta ad andare dritti per la nostra strada, ci permette di affrontare le difficoltà accettandole, accusandole come colpi che l’inevitabile quotidianità ci riserva per metterci alla prova. L’entusiasmo ci guida, e se siamo fortunati, abbiamo dei compagni di viaggio con cui dividere la fatica.

Conoscere Claudia de La Bioca è capire in un istante che un vulcano può essere organizzato. Ha una forza inarrestabile, ma anche la capacità di convogliare le energie verso un obiettivo, sempre ben chiaro e presente nella vita di tutti i giorni.

Il lavoro che oggi investe tante sfere mano a mano assumerà altre forme, altre competenze.

Per ora si occupa di tutto lei, con l’aiuto di pochi preziosi collaboratori che le permettono di gestire il tutto. La vigna, la cantina, le trasferte quando porta a spasso i suoi prodotti. Ammirevole entusiasmo che catalizza l’attenzione e genera forza positiva.

Gironzoliamo con lei. La cantina, spaziosa e ben attrezzata; la barricaia, a cui si accedere tramite l’unica scala originale ritrovata in fase di scavi. Il piano superiore, che ospiterà le camere, un po’ in ritardo sulla tabella di consegna. E la sala degustazione, anche questa al momento più da immaginare che da vedere. Ed ecco la nostra fortuna: quella di poter assistere alla nascita di qualcosa di così importante come il luogo prescelto per presentare  il proprio vino. E avere un posto prenotato per l’inaugurazione!

Ci sediamo con lei a conoscere i vini, ed ecco che, assaggio dopo assaggio, ritroviamo la particolarità e i tratti distintivi dei 10 ettari sparpagliati in Langa (le vigne sono a Monforte d’Alba, a la Morra, a Novello, a Barbaresco). Ognuno ha il suo carattere, il suo nome (dove possibile rigorosamente in piemontese), la sua caratteristica, la sua peculiarità, la necessità di essere raccontato. E subito nel bicchiere ritroviamo le giornate di lavoro vissute insieme, tutte le risate, e le discussioni, i punti di vista, le aperture, la voglia di innovazione e di sperimentazione che solo persone speciali possono condividere.

Terzo anno di vita e produzione con circa 45.000 bottiglie all’anno, questa la situazione che fotografiamo oggi. Tanti progetti nuovi, una collaborazione con l’Università di Torino per una sperimentazione in giara; una nuova parte di progettazione, per creare ospitalità; un interesse positivo a quello che il mercato richiede. Tanta voglia di mantenere la propria storia, il dialetto, la tradizione, e fonderla perfettamente con la modernità.

I vigneti si buttano nei bicchieri e diventano Ricciante – spumante extra dry di Freisa, Favorosa da uve Favorita, Arneis che si fa Ariss, Faje ’n ross che è Langhe DOC rosso di uve Freisa, il Daje mac di uve Pelaverga , il Dolcetto d’Alba è Ricciaia, il Nebbiolo esalta l’ambiente proprio del vigneto e prende il nome Riccinnebbia.

Il riccio, elemento o rimando molto presente anche nei nomi dei vini, è il simbolo di questa giovane realtà. Il logo (un riccio stilizzato attraversato da una fascia verticale che permette un’identificazione rapida delle bottiglie) incuriosisce, e sintetizza in sé la natura di queste persone. Spigolose e pronte a difendersi, con la necessità di mostrare energia e testa dura per proteggere e conservare un animo speciale. 

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