Uno, nessuno e 101

Uno, nessuno e 101

La matematica è tosta; piena di regole, funzioni, processi ostici, sicurezze inespugnabili.

Eppure alcuni concetti, propri della matematica, ci riportano immediatamente ad un immaginario reale rassicurante, comprensibile, e facilmente applicabile alla vota quotidiana.

Gli insiemi. Sono collezioni di oggetti. Wikipedia ci dice che “nell’uso informale gli oggetti della collezione possono essere qualunque cosa: numeri, lettere, persone, figure, ecc., anche non necessariamente omogenei; nelle formalizzazioni matematiche gli oggetti della collezione vanno invece ben definiti e determinati”. Ed eccoci a Carema, con il senso più azzeccato che “insieme” può dare.

Ultimo paese del Piemonte prima che Donnas ci accolga in Valle d’Aosta, Carema ci saluta educata, sfregandosi le mani per il freddo, e accogliendoci nel suo territorio, affascinante quanto ostico.

Il paesaggio è unico e difficile: le pergole spuntano tra le rocce, le vigne sono francobolli di terra rubata alla montagna. Quella montagna su cui ancora si arrampicano gli anziani proprietari, vignaioli con l’orgoglio della propria uva, che non rinunciano a lottare e difendere il proprio tesoro.

Le avversità di lavorare la vigna in una zona come questa sono evidenti: le pendenze e l’impossibilità di lavorare se non a mano, gli anni del boom industriale che portano all’abbandono della superficie vitata che si è ridotta ad 1/4 in mezzo secolo, la frammentazione di quella rimasta che complica e allunga i tempi anche delle più banali lavorazioni; e altrettanto lampanti sono l’amore per il territorio, la dedizione e la grande caparbietà di chi lo ha difeso negli anni, e continua a farlo.

La Cantina dei Produttori del Nebbiolo di Carema è nata nel 1960, quando i Soci fondatori (allora 10, oggi 101 di cui 71 conferitori, e 60 solo di Carema) capirono che l’unica strada per portare avanti il progetto Carema passava attraverso una parola fondamentale: insieme.

Oggi Viviano (che è Presidente ormai da 14 anni) ci dice che senza la Cooperativa, il Carema non esisterebbe più. La visione collettiva di 10 vignaioli che 56 anni fa capirono che la salvaguardia del territorio si può portare avanti solo unendo le forze. Nessuno da solo sarebbe riuscito a conservare il patrimonio di tutti, occupandosi unicamente del suo piccolo fazzoletto; insieme, ognuno con il suo contributo, si può lavorare per contenere i costi e poter beneficiare tutti del tesoro di questa zona.

Viviano ispira subito fiducia. Ha modi gentili e disponibili, perfettamente combinati con la praticità e la fermezza che la montagna insegna. E’ il portavoce orgoglioso di un’unione costante e consolidata, e con altrettanta semplicità si mette a disposizione della sua terra, che è di tutti. Sempre in prima linea, non si sofferma sulle difficoltà, e non si ferma, perchè come dice lui “finita una cosa bisogna già pensare alla prossima da fare”. E di cose da fare ce ne sono sempre; con l’attitudine di collaborazione costante, e la certezza che le nuove realtà giovani che stanno nascendo siano un contributo fondamentale per mantenere la tradizione, e stare al passo con i tempi.

Eccola la formula magica per preservare questo angolo unico di Piemonte ed il valore unico del suo Nebbiolo, che con i suoi tratti tipici ed esclusivi si riconosce tra tutti e che Mario Soldati definì “forte e simpatico come un gusto di sole e di roccia”.

Perchè fare sistema, sistema le cose. Parola di Carema.

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